domenica, Aprile 13, 2025
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Piramidi e Sfinge erano sommerse dal mare? Un fossile solleva interrogativi

Le Piramidi e la Sfinge erano sommerse dal mare? Un fossile solleva interrogativi sul passato della piana di Giza

Secondo una teoria avanzata dall’archeologo Sherif El Morsi, la piana di Giza potrebbe essere stata, in un’epoca remota, interamente sommersa dalle acque marine. La prova di questa sorprendente ipotesi risiederebbe nel ritrovamento di un fossile di echinoide (riccio di mare), scoperta che potrebbe riscrivere ciò che sappiamo sui monumenti di Giza, suggerendo che le Piramidi e la Sfinge siano state costruite in un periodo pre-diluviano.

L’area della necropoli di Giza, che comprende sia le famose piramidi che la Sfinge, presenta evidenti tracce di erosione. Alcuni studiosi sostengono che questi segni potrebbero essere stati causati dal mare, che un tempo avrebbe completamente ricoperto la zona.

Una scoperta che riapre il dibattito

Sherif El Morsi, che ha dedicato oltre vent’anni alla ricerca sul sito di Giza, ha portato alla luce il fossile durante una delle sue indagini fotografiche sulle tracce di erosione visibili sulla piana. Nel 2013, insieme alla ricercatrice Antoine Gigal, fondatrice del progetto “Giza for Humanity,” Morsi ha pubblicato i risultati delle sue ricerche, sostenendo che i segni trovati supportano l’idea di un’antica inondazione marina.

UN FOSSILE SUGGERISCE CHE IN PASSATO LE PIRAMIDI E LA SFINGE ERANO SOMMERSE DAL MARE
UN FOSSILE SUGGERISCE CHE IN PASSATO LE PIRAMIDI E LA SFINGE ERANO SOMMERSE DAL MARE

Le intuizioni di El Morsi trovano radici nei lavori del dottor Robert M. Schoch, un geologo che negli anni ’90 ipotizzò che l’erosione visibile sulla Sfinge e sulle rocce circostanti indicasse un’età molto più antica rispetto alle stime ufficiali, datandola a un periodo compreso tra il 9000 e il 5000 a.C.

Il fossile che potrebbe riscrivere la storia

«Durante il mio servizio fotografico, sono quasi inciampato in un blocco di pietra», racconta Morsi in un articolo pubblicato su Gigal Research. «Con mia grande sorpresa, il rigonfiamento sulla superficie mostrava le sembianze di un esoscheletro pietrificato di quello che sembrava essere un echinoidea (riccio di mare), una creature che vive in acque marine poco profonde».

Secondo l’archeologo, questo fossile rappresenta una prova concreta che l’intera piana di Giza, inclusi i monumenti più iconici, sia stata sommersa dal mare in un’epoca remota. In particolare, l’area della Piramide di Micerino potrebbe essere stata un’antica laguna, parte di un paesaggio costiero molto diverso da quello che conosciamo oggi.

Analisi e controversie

Alcuni scienziati, analizzando il fossile, hanno ipotizzato che l’echinoide fosse già parte della roccia calcarea formatasi circa 30 milioni di anni fa. Tuttavia, El Morsi Come spiega The Epoch Times ha contestato questa interpretazione, sottolineando che l’esemplare ritrovato presenta condizioni straordinariamente ben conservate, incompatibili con i fossili risalenti a epoche così remote.

UN FOSSILE SUGGERISCE CHE IN PASSATO LE PIRAMIDI E LA SFINGE ERANO SOMMERSE DAL MARE

Secondo l’archeologo, il fossile potrebbe essersi pietrificato in un periodo molto più recente, durante una fase in cui il livello del mare era significativamente più alto. «I dettagli dell’esoscheletro e i sedimenti che riempiono la cavità interna suggeriscono una fossilizzazione avvenuta in tempi più recenti rispetto ai fossili comuni nella roccia calcarea», spiega El Morsi.

Tracce di un’antica inondazione

L’erosione osservata nelle rocce della piana di Giza presenta segni tipici dell’azione delle onde e delle maree. Inoltre, i depositi sedimentari presenti sulla Sfinge, sul Tempio della Sfinge e sui primi venti livelli della Grande Piramide sembrano indicare un ambiente marino poco profondo o lagunare.

Secondo El Morsi, l’inondazione che sommerse la piana potrebbe aver raggiunto un livello massimo di 75 metri sopra l’attuale livello del mare. Questa ipotetica linea costiera attraverserebbe il recinto della Piramide di Chefren, lambendo la Sfinge e arrivando fino alla Piramide di Micerino.

Quanto tempo rimasero sommerse le Piramidi e la Sfinge?

L’echinoide scoperto ha un diametro di circa 8 centimetri, una dimensione che richiederebbe almeno 15 anni per svilupparsi. Tuttavia, i sedimenti accumulati e l’erosione osservata suggeriscono che l’area potrebbe essere rimasta sott’acqua per diversi secoli.

Secondo dati del CSIRO Marine and Atmospheric Research, i livelli del mare hanno subito oscillazioni significative negli ultimi 140.000 anni, variando di oltre 120 metri a causa dei cicli glaciali. Determinare il momento esatto in cui la piana di Giza fu sommersa rimane una sfida, ma questa scoperta alimenta ulteriormente il dibattito sul passato marino dei monumenti più celebri del mondo antico.

di Universo7p

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1 commento

  1. Sono convinto che la Piana di Giza è stata coperta dall’acqua Sono stati trovati allinterno della grande Piramide segni di un livello di acqua con i residui nel muro di sale

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