Thomas Townsend Brown e la Scoperta dell’Antigravità: Il Legame con la Tecnologia UFO
Chi era Thomas Townsend Brown e quale fu il suo contributo alla scienza dell’antigravità? Nato in Ohio nei primi anni del Novecento e scomparso nel 1985 in California, Brown fu un fisico e inventore che rivoluzionò la comprensione delle forze gravitazionali. Scoprì che, caricando un condensatore ad alto voltaggio, si poteva generare un campo di antigravità, aprendo la strada a nuove tecnologie aerospaziali e offrendo possibili spiegazioni sul funzionamento degli UFO.
THOMAS TOWNSEND BROWN fu uno dei primi investigatori in campo ufologico e nel 1956 prestò consulenza presso il NICAP, ma si dimise dopo poco tempo, anche se tale organizzazione civile era molto influente nel settore ufologico. L’attività dell’organizzazione attirò l’attenzione della CIA e diversi alti ufficiali si unirono al gruppo. La pubblicità alle sue ricerche, un dispositivo a propulsione ionica, semplicemente definito lifter, spinse diversi dilettanti ed appassionati in tentativi di replicazione; divenne un vero e proprio esercizio popolare.
Le Origini della Ricerca di Townsend Brown
Durante la sua carriera, Brown collaborò con prestigiosi istituti di ricerca, tra cui lo Smithsonian Institute, e lavorò per il governo degli Stati Uniti in progetti altamente riservati. Durante la Seconda Guerra Mondiale, partecipò allo sviluppo di un sistema di rilevazione magnetica per mine di profondità.
La Connessione tra Antigravità e Tecnologia UFO

Il concetto di antigravità studiato da Brown potrebbe essere la chiave per comprendere la propulsione dei velivoli non convenzionali, spesso associati agli avvistamenti UFO. Le sue ricerche si basavano sull’elettrocinetica, dimostrando che applicando correnti elettriche ad alta tensione a determinati materiali, si poteva ridurre l’influenza della gravità.
Materiali come berilio, alluminio, vanadio, rame e bismuto risultarono fondamentali nei suoi esperimenti. Il bismuto, in particolare, si dimostrò cruciale per la sua capacità di schermare la gravità in presenza di campi elettromagnetici intensi. Già nel 1778, lo scienziato Brugmans osservò che il bismuto veniva respinto dai campi magnetici, un fenomeno che in seguito Michael Faraday descrisse come “diamagnetismo” nel 1845.

Il Mistero che Avvolge la Sua Opera
Dopo la guerra, Brown lavorò per la Lockheed Corporation, dove sviluppò un prototipo di condensatore a forma di disco volante. Questo dispositivo, alimentato da corrente ad alto voltaggio, riusciva a sollevarsi in aria emettendo una luce bluastra e un leggero ronzio. Proseguendo i suoi esperimenti, ottenne risultati ancora più sorprendenti, riuscendo a far volare oggetti più pesanti a velocità considerevoli.
Fatti curiosi riguardo le sue scoperte
Tuttavia, nonostante l’interesse iniziale di diverse compagnie aerospaziali, le sue ricerche furono presto screditate dalla comunità scientifica e alcuni finanziatori delle sue ricerche morirono in circostanze sospette.
Alcuni ritengono che parte delle sue scoperte siano finite in programmi black projects del governo USA, come il Progetto Aurora per lo sviluppo di velivoli avanzati.
Documenti classificati – Alcuni ricercatori sostengono che il governo degli Stati Uniti abbia secretato parte del suo lavoro, soprattutto durante la sua collaborazione con la Lockheed Corporation e altri enti militari.
Durante la sua carriera, Brown condusse ricerche su fenomeni elettrogravitazionali, noti come Effetto Biefeld-Brown, e brevettò diversi dispositivi correlati. Molti dei suoi brevetti sono disponibili attraverso l’Ufficio Europeo dei Brevetti che potete trovare su thomastownsendbrown.com
Brown si trasferì in Francia, dove riuscì a far volare dischi sperimentali a 187 km/h con tensioni tra 100.000 e 200.000 volt. Ma, improvvisamente, ogni sviluppo si fermò e il suo finanziatore morì in circostanze misteriose.
Il lavoro di Thomas Townsend Brown rimane un enigma avvolto nel mistero. Le sue scoperte sulla propulsione antigravitazionale e la loro possibile connessione con la tecnologia UFO hanno ispirato generazioni di scienziati e appassionati di fisica sperimentale. Sebbene molte delle sue ricerche siano state accantonate o classificate, la sua eredità continua a influenzare gli studi sulla gravità e le possibili nuove forme di trasporto futuristiche.
L’interesse per l’antigravità e il lavoro di Brown non si è mai spento del tutto. Oggi, con i progressi della fisica quantistica e delle tecnologie elettromagnetiche, le sue teorie potrebbero trovare nuove conferme, aprendo la strada a un’era di viaggi spaziali rivoluzionari. Il sogno dell’antigravità potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo, o forse qualcuno li ha già messi in pratica da decenni a nostra insaputa!
di Universo7p