Quanto tempo impiegherebbe una superciviltà a conquistare la galassia?
Colonizzare la Via Lattea è un compito inconcepibile per noi semplici terrestri, ma per una civiltà extraterrestre super avanzata capace di saltare da un sistema stellare all’altro, è invece fattibile.
Sulla base di ragionevoli limiti tecnologici, i ricercatori suggeriscono che una razza aliena ambiziosa impiegherebbe circa un miliardo di anni per conquistare e colonizzare l’intera parte interna della galassia, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Research Notes dell’American Astronomical Society. Può sembrare un’eternità, ma gli autori credono che non sia così tanto tempo in confronto a quanto tempo la galassia è rimasta in attesa di essere conquistata.
Ma perché gli alieni dovrebbero voler conquistare la vastità a spirale della Via Lattea? Beh, questa è una domanda che richiederebbe sicuramente un articolo a parte. Tutto sommato, non è qualcosa che suona come un’idea inverosimile se consideriamo che anche noi vogliamo colonizzare la Luna e Marte, e non di certo per far i una gita, ma per le risorse.
A questo punto è importante ricordare il Principio di Intelligenza di Steven J. Dick, che afferma come “il mantenimento, il miglioramento e la perpetuazione della conoscenza e dell’intelligenza è la forza motrice centrale dell’evoluzione culturale, e che nella misura in cui l’intelligenza può essere migliorata, sarà migliorata”
La nostra civiltà prosegue oltre i limiti del possibile e non abbiamo motivo di credere che questa spinta cesserà presto. Da qui l’ipotesi che le civiltà avanzate alla fine tenteranno di occupare ogni angolo della galassia e si accamperanno intorno a preziose fonti di energia, cioè le stelle.
Lo studio sulla conquista della nostra galassia
Nel mondo della fantascienza, una civiltà aliena super-avanzata potrebbe devastare la Terra e rivendicare la galassia in un batter d’occhio. Ma gli scienziati hanno voluto un modello di conquista galattica basato su una certa realtà, quindi hanno imposto vincoli tecnologici che riflettono uno scenario più credibile. Ciò significa che i motori a curvatura sono lasciati fuori dall’equazione, le civiltà planetarie muoiono nel tempo e le navi spaziali viaggiano alle velocità più elevate che possiamo raggiungere oggi con la nostra tecnologia.

“Questo significa che non stiamo parlando di una specie in rapida o aggressiva espansione, e non ci sono scorciatoie come i motori a curvatura o qualcosa del genere”, ha detto a Gizmodo il co-autore dello studio e astrofisico della Penn State Jason Wright. “Ci sono solo navi che fanno cose che potremmo effettivamente fare con qualcosa come la tecnologia che possiamo progettare oggi; forse navi più veloci che usano vele solari alimentate da laser giganti, o solo navi di lunga durata che possono fare viaggi di 100.000 anni operando in condizioni normali, con razzi e assistenze gravitazionali da pianeti giganti”.
Ma avrebbero comunque un aiuto, anche se gli alieni sono limitati da regole noiose come la velocità della luce, il movimento della galassia stessa darebbe loro una piccola spinta nel loro viaggio.
In un’animazione di accompagnamento del modello degli scienziati, si può vedere come gli alieni saltano tra le stelle mentre girano rapidamente intorno al centro della Via Lattea, reclamando fasce sempre più grandi della galassia alla volta.
“Le stelle stesse si muovono, quindi una volta stabilito un sistema vicino, la stella ti porta in un’altra parte della galassia dove altre nuove stelle passeranno e ti daranno un’altra stella vicina su cui stabilirti”, ha spiegato Wright.

Un altro aspetto interessante del video è che mostra una civiltà che passa dallo stato Kardashov tipo II (dove sfrutta la potenza di interi sistemi stellari), ad una civiltà Kardashov tipo III (che ha sfruttato la potenza dell’intera galassia). E mostra che tale transizione si verifica molto più velocemente di quanto ipotizzato in precedenza, anche sotto alcune ipotesi molto conservative.
La nostra galassia ha più di 10 miliardi di anni, quindi il processo di colonizzazione potrebbe essere avvenuto molte volte, anche con i parametri presentati nello studio attuale. Infatti, la simulazione mostra anche “quanto rapidamente l’espansione si verifica una volta che il fronte di insediamento raggiunge il centro galattico e il bulge”, come hanno scritto gli astronomi nel loro documento.
Le stelle vicine al nucleo sono molto più vicine l’una all’altra, quindi è più veloce muoversi tra loro. Il nuovo video “conferma e convalida il lavoro precedente che mostra che i centri delle galassie sono direzioni di ricerca promettenti per SETI”, conclude lo studio.