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Nuovo UAP “TIC TAC 2023 della USS Jackson

Rilasciati Nuovi filmati UAP “TIC TAC” 2023 dalla Marina Stati Uniti

Nel cuore del Pacifico, al largo della costa meridionale della California, qualcosa di straordinario è accaduto il 15 febbraio 2023. Una nave da guerra statunitense, la USS Jackson, ha documentato un evento che sembra uscito da un film di fantascienza, ma che invece è stato osservato, registrato e confermato da personale militare in carne e ossa. Quattro UAP (fenomeni aerei non identificati), dalla forma simile a una caramella “Tic Tac”, sono stati visti muoversi con dinamiche impossibili, attraversando aria e acqua senza subire apparenti resistenze.

Non si tratta di una leggenda urbana, né di una svista radar. Esiste un filmato reale, ottenuto attraverso sofisticati sensori militari, e diffuso successivamente da due noti giornalisti investigativi americani, Jeremy Corbell e George Knapp. Le immagini parlano chiaro: uno degli oggetti emerge direttamente dall’oceano, passa al volo e, insieme agli altri tre, si allontana in una manovra istantanea e sincronizzata che sfida ogni logica ingegneristica conosciuta.

Cosa sono davvero questi oggetti? Chi li controlla? E perché si trovano proprio lì, in uno degli spazi aerei più monitorati del mondo? Questo articolo analizza nel dettaglio tutto ciò che sappiamo finora, con un approccio serio, documentato e soprattutto umanizzato, per accompagnare il lettore dentro un enigma che mette in discussione le nostre certezze sul mondo tecnologico, scientifico e perfino filosofico.

La testimonianza militare: cosa è successo davvero al largo della California

L’incidente è avvenuto esattamente alle ore 19:15 PST del 15 febbraio 2023, nella zona di avvertimento W-291, un’area di esercitazione militare utilizzata frequentemente dalla Marina USA. Le coordinate ufficiali, riportate in più fonti, sono: 32.888933, -117.9335. È in questo tratto di oceano che l’equipaggio della USS Jackson ha rilevato quattro oggetti sconosciuti nel cielo… e nell’acqua.

A bordo, all’interno del CIC (Combat Information Center) – il cuore strategico e operativo della nave – gli ufficiali osservano sui monitor una presenza insolita. Grazie al sistema di imaging Star SAFIRE, una piattaforma multispettrale che combina sensori elettro-ottici e infrarossi, riescono a catturare immagini dettagliate. Uno degli oggetti viene seguito attentamente: si muove sott’acqua, poi emerge senza alcuno spruzzo visibile, e prende quota in verticale come se l’aria e l’acqua non avessero resistenza alcuna.

Non mostra ali, rotori, né ugelli di propulsione. Nessun segnale di calore, nessuna firma termica compatibile con un motore convenzionale. Il tutto, davanti agli occhi increduli dei militari a bordo.

Ma il fenomeno più inquietante arriva alla fine: i quattro oggetti si muovono simultaneamente, come se fossero interconnessi da un sistema di comunicazione istantaneo, e scompaiono in una manovra sincronizzata e rapidissima, impossibile per qualsiasi velivolo terrestre conosciuto.

UAP “Tic Tac”: un déjà-vu nel cielo americano

Questo non è il primo caso in cui la Marina USA ha a che fare con oggetti volanti a forma di Tic Tac. Già nel 2004, i piloti del gruppo da battaglia della USS Nimitz avevano incontrato un oggetto simile nella stessa area, nei pressi di San Diego. Anche in quell’occasione, il velivolo non mostrava superfici di controllo, ma era in grado di manovrare a velocità estreme e cambiare direzione in modo istantaneo.

L’evento del 2023 con la USS Jackson sembra dunque inserirsi in una continuità storica di fenomeni osservati in una zona altamente strategica, dove operano regolarmente forze aeree e navali statunitensi. Questo rende il caso ancora più interessante: si tratta di un pattern? Di una presenza ricorrente? O di un test non autorizzato?

Domande a cui, finora, nessuna risposta ufficiale è stata data.

Analisi tecnica degli UAP avvistati dalla USS Jackson

Uno degli aspetti più sconcertanti dell’evento del 15 febbraio 2023 è la dinamica di volo e movimento degli oggetti avvistati. Secondo le informazioni trapelate, gli UAP mostravano caratteristiche che sfidano apertamente le leggi dell’aerodinamica e dell’ingegneria attuale. Per esempio:

  • Assenza di superfici di controllo del volo (niente ali, timoni, eliche o pale)
  • Nessuna traccia di propulsione visibile, né calore IR, né scie
  • Manovre istantanee, senza accelerazione progressiva
  • Capacità transmedium, ovvero il passaggio dall’acqua all’aria senza discontinuità

Nel filmato, si nota chiaramente come uno degli oggetti emerga verticalmente dall’acqua con una fluidità che ricorda più un effetto digitale che un comportamento fisico. Ma il dato è confermato da registrazioni reali e sensori militari. Questo porta molti ricercatori a escludere che si tratti di semplici droni o prototipi sperimentali.

tic tac ufo 2023

Inoltre, non è stato rilevato alcun rumore anomalodisturbo radio che possa far pensare a un sistema a propulsione convenzionale. Tutto ciò rende l’ipotesi terrestre estremamente debole. Se davvero si trattasse di tecnologia segreta americana, perché testarla davanti a un’intera unità della Marina… mettendo a rischio la sicurezza operativa?

Questa osservazione ci introduce a un punto centrale: l’origine degli oggetti resta del tutto sconosciuta. Né la DIA (Defense Intelligence Agency), né il Pentagono, hanno fornito spiegazioni ufficiali. E questo silenzio, come spesso accade, parla più di mille comunicati.

Chi ha diffuso il video? Il ruolo di Jeremy Corbell e George Knapp

A rendere pubblico il caso è stato il giornalista e documentarista Jeremy Corbell, già noto per aver rilasciato altri materiali militari relativi a UAP, tra cui il famoso video della piramide verde sopra una nave da guerra americana.

Insieme al collega George Knapp, una leggenda del giornalismo investigativo UFO, Corbell ha ricevuto il filmato in forma anonima, ma confermata da fonti interne alla Marina. I due giornalisti hanno scelto di pubblicare il materiale attraverso il loro progetto Weaponized, attirando in pochi giorni milioni di visualizzazioni e l’attenzione internazionale.

Corbell ha descritto gli oggetti come “autoilluminati, silenziosi e incredibilmente rapidi”. In una delle interviste successive, ha sottolineato come l’aspetto più impressionante non sia solo la tecnologia, ma il comportamento collettivo degli oggetti: sembrano “pensare insieme”, come un sistema distribuito di intelligenze connesse.

Questa pubblicazione ha riacceso il dibattito sul fenomeno UAP, ma soprattutto ha confermato un pattern: i video filtrano dalle forze armate e non dalle agenzie governative. Segno, forse, di un crescente malcontento interno, o del desiderio, da parte di alcuni, di portare alla luce una verità negata da troppo tempo.

Ipotesi sull’origine: tecnologia terrestre o qualcosa di più?

Di fronte a questi eventi, si aprono tre scenari possibili:

  1. Tecnologia militare segreta, sviluppata da qualche potenza terrestre
  2. Fenomeni naturali poco conosciuti, come illusioni ottiche o riflessi atmosferici ( da scartare a priorii)
  3. Tecnologia non umana, frutto di un’intelligenza sconosciuta

L’ipotesi del fenomeno naturale è la meno plausibile: il video mostra un oggetto solido, strutturato, che interagisce con l’ambiente in modo complesso. Nessuna distorsione visiva nota può spiegare una manovra sincronizzata di quattro oggetti in volo coordinato.

L’ipotesi della tecnologia terrestre è spesso usata come scudo ufficiale. Tuttavia, diversi ex ufficiali del Pentagono, tra cui Luis Elizondo, hanno già dichiarato pubblicamente che “nessuna nazione sulla Terra possiede una tecnologia simile, almeno ufficialmente”.

Resta quindi aperta l’ipotesi più affascinante – e scomoda – di tutte: quella di una tecnologia non umana. Non significa necessariamente “extraterrestre” nel senso tradizionale, ma potrebbe trattarsi di una forma di intelligenza sconosciuta, terrestre o non, che agisce parallelamente al nostro mondo senza farsi (quasi) mai vedere.

Un déjà vu nel cielo: il confronto con il caso Nimitz del 2004

Per comprendere appieno la portata del caso USS Jackson, è impossibile non metterlo a confronto con un altro evento fondamentale nella storia degli avvistamenti militari di UAP: il celebre incidente del 2004 con la USS Nimitz. Anche allora, al largo della costa di San Diego, piloti esperti e operatori radar osservarono un oggetto a forma di “Tic Tac”, capace di manovre impossibili e di accelerazioni istantanee.

Il comandante David Fravor, uno dei testimoni principali di quell’evento, descrisse il velivolo come “una capsula bianca, senza ali, senza propulsione visibile, in grado di passare da 80.000 piedi a livello del mare in meno di un secondo”. Una descrizione che, per molti aspetti, coincide con quella degli oggetti avvistati dalla USS Jackson nel 2023.

Anche in quel caso, gli strumenti di bordo rilevarono anomalie termiche e cinematiche. E anche in quel caso, le autorità non fornirono spiegazioni ufficiali convincenti. A distanza di quasi vent’anni, il mistero rimane intatto… ma oggi abbiamo più documenti, più video, e più testimoni. Non si tratta più di avvistamenti isolati, ma di un fenomeno ricorrente, ben noto all’interno degli ambienti militari.

Il fatto che due episodi così simili siano avvenuti nella stessa area geografica (la costa meridionale della California) porta a chiedersi se quella zona rappresenti un hot spot per attività anomale, magari legato a caratteristiche geologiche, magnetiche o… strategiche.

Il cielo non è più quello di una volta

L’incontro della USS Jackson con quattro UAP transmediali nel 2023 non è solo un evento isolato da archiviare nei registri della Marina. È un segnale, forte e chiaro, che qualcosa di profondamente sconosciuto si muove sopra – e sotto – i nostri oceani. Qualcosa che, a oggi, sfugge alla nostra comprensione scientifica, tecnica e forse anche culturale.

Ci troviamo di fronte a tecnologie che non sappiamo spiegare. Oggetti in grado di volare senza ali, senza propulsione visibile, capaci di attraversare elementi diversi (aria e acqua) come se fossero indifferenti alla fisica che conosciamo.

La vera domanda, però, non è solo “che cos’è?” ma “perché adesso?”. Perché negli ultimi anni stiamo assistendo a una progressiva emersione del fenomeno UAP in contesti ufficiali, militari, e perfino governativi? Sta cambiando qualcosa? Stiamo per scoprire una verità che è sempre stata sotto i nostri occhi, ma che non volevamo – o potevamo – vedere?

In un’epoca in cui i confini tra scienza e mistero si fanno sempre più sottili, casi come quello della USS Jackson ci ricordano che non sappiamo tutto, e che il cielo sopra le nostre teste – per quanto lo si possa osservare con radar, satelliti e telescopi – nasconde ancora segreti profondi.

E forse, in quel silenzio tra le onde e le stelle, c’è qualcuno – o qualcosa – che ci osserva da molto più tempo di quanto possiamo immaginare.

di Universo7p

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